mercoledì 28 luglio 2010

IN ARRIVO LE NUOVE T-SHIRT DI CUNEO BLUCERCHIATA

ARRIVERANNO DOMANI LE NUOVE T-SHIRT PER LA STAGIONE 2010/2011 DI CUNEO BLUCERCHIATA.
IL DIRETTIVO DEL CLUB HA MANTENUTO UN SILENZIO "ASSORDANTE" SULLE NUOVE MAGLIETTE NON RILASCIANDO ALCUN TIPO DI DICHIARAZIONE IN MERITO.
L'ATTESA FINIRA' DOMANI QUANDO TUTTO VERRA' SVELATO TRAMITE IL BLOG...
PER ORA NON CI RESTA CHE ASPETTARE TREPIDANTI . . .


VAMOS CUNEO BLUCERCHIATA !

IL LATITANTE SI , NOI TIFOSI NO. . .


RIPRENDIAMO E PUBBLICHIAMO L'ENNESIMO ORRORE ITALIANO.

http://www.cittadigenova.com/Speaker-s-Corner/Messina-Denaro-a-Palermo-Sampdoria-Con-27473.aspx

Matteo Messina Denaro, il latitante più ricercato della mafia siciliana spettatore di Palermo-Sampdoria lo scorso 9 maggio al Renzo Barbera con tanto di maglietta rosanero. La notizia, incredibile, è stata riportata oggi dal quotidiano La Reppublica e riferita al Ros da una fonte attendibile in merito ad un vertice segretissimo di Cosa Nostra avvenuto in quei giorni; proprio mentre i tifosi blucerchiati erano alle prese con le bizze del vulcano islandese che aveva dimezzato l’esodo per la sfida Champions. Già, gli stessi tifosi che da qualche settimana sono alle prese con la famigerata tessera e con la soffertissima scelta di cuore e di coerenza di rinunciare all’abbonamento pur di non sottostare all’ennesimo provvedimento ritenuto inadeguato. I supporters che ormai da qualche tempo sono abituati a fare i conti con biglietti nominali, Daspo, processi e restrizioni di ogni tipo in nome di una gestione dell’ordine pubblico che dovrebbe riguardare, almeno a rigor di logica anche uno dei Padrini della mafia, ricercato da tutte le forze di Polizia, ma inspiegabilmente libero di accomodarsi allo stadio per seguire in prima persona novanta minuti di calcio; magari disperandosi per il gol di Pazzini e tornare a sperare per l’altro rigore trasformato da Miccoli. Lui, il custode dei terribili segreti di Riina e Provenzano, come un tifoso qualunque a soffrire per la propria squadra del cuore; migliaia di altri diffidati in giro per l’Italia invece, processati e condannati, costretti a firmare in Questura ed impossibilitati per qualche altro anno a vivere da vicino l’emozione unica dei propri colori. Un quadro che stride con i grandi risultati riportati negli ultimi mesi sul fronte della lotta alle mafie da parte dello Stato, ma anche con i provvedimenti che riguardano la sicurezza negli stadi, compreso quello della tessera del tifoso della quale migliaia di supporters italiani continuano ad evidenziare lacune e violazioni della libertà personale.

Benedetto Marchese