Tratto da sampdorianews.net
Perugia –
Sampdoria 3 a 3. Anno 2003. Sembra ieri, ed invece è
passato tanto, tanto tempo. Quella, fu’ una partita. In quella partita, sul terreno del
Renato Curi di
Perugia, muoveva i primi passi in serie A, una
Sampdoria ancora convalescente dall’inferno della B.
In quella
serata, gli animi, non solo dei blucerchiati, ma di tutti gli
italiani, furone scossi da un ragazzo di nome Francesco
Flachi. Quello che lasciò a bocca aperta tutti gli
addetti ai lavori, furono i due,
fantascientifici, goal del numero
10 blucerchiato. Il primo, una strepitosa
rovesciata spalle alla porta ed il secondo, una
semirovesciata dal limite dell’area.
In quei momenti, mi ritornò alla
mente, come penso a molti di voi, il film
Fuga per la vittoria dove, tra i
protagonisti, figurava anche l’
immenso Edison Arantes do Nascimento,
Pelè. Certo, non è mia intenzione fare scomodi
paragoni, ma, i gesti tecnici di
Francesco, mi avevano riportato alla mente quel fermoimmagine del film di John
Huston.
L’emozione, la
partecipazione, lo
stupore, furono gli stessi. Parlavamo di
emozioni dunque e chi, più di Francesco
Flachi da
Firenze, può incarnare questa sinfonia di
sentimenti. Uno psicologo una volta disse che il passato è la tomba del presente. Ora, io non sono particolarmente
esperto di psicologia ma, sono certo, che per
Francesco, si può tranquillamente fare
un’eccezione.
Il passato che
ritorna, non è il titolo di un
film, ma un sogno, che tutti noi sampdoriani, stiamo
cullando, sicuramente
utopicamente, da qualche giorno, ma lo stiamo
cullando. In questi giorni, si è diffusa la
voce, di un possibile
divorzio di
Francesco dal
Brescia. Una rescissione. La mia mente, appresa la notizia, ha iniziato a
vagare, di qua e di la come nemmeno sotto un effetto
allucinogeno.
Che
film mi sto facendo in testa, un film con
Flachi-
Cassano-
Pazzini, un film di avventura, con duello finale, datato
11 Aprile. Mi
emoziono, anche solo scrivendo queste righe. Le mie dita, intorpidite dal freddo di
Sant’Olcese, viaggiano sulla tastiera, guidate, più che dal cervello, dal mio
cuore blucerchiato. Un cuore che batte prima di tutto per la
Sampdoria, ma anche per i suoi veri simboli.
Francesco è uno di quelli, lo sappiamo tutti.
Dunque,
viaggiare con la fantasia e riporre un po’ di
speranza in determinati eventi, non è di sicuro un
peccato, anzi.
In ogni caso, caro
Francesco, il mio sogno rimarrà intatto, il sogno di vederti rifare
la rovesciata sotto la Gradinata.
Come
disse un personaggio immenso,
I have a dream..appunto..