giovedì 3 marzo 2011

L'ordine di Palombo: «Dare il massimo e ancora di più»

da Sampdoria.it

giovedì 03 marzo 2011

In vista del Cesena, Angelo indica la via: «Se giochiamo con lo spirito delle ultime partite, faremo sicuramente bene. I tifosi? Non credo servano appelli, loro faranno il loro dovere. La palla, in campo, passa a noi: bisognerà dare il massimo e ancora di più».

Trecentoventotto sfide con la stessa maglia addosso. Trecentoventotto battaglie con lo stesso numero sulle spalle. Niente paura nei suoi occhi, negli occhi del Capitano mai. Ma quella che è là all’orizzonte per Angelo Palombo e per i sampdoriani avrà, purtroppo, un sapore tutto particolare. «All’inizio dell’anno non mi sarei mai aspettato di trovarmi in queste condizioni in questo momento del campionato - ammette, a cuore aperto, ai microfoni di Samp TV -. Ormai, però, ci siamo e dobbiamo tirarci fuori. Domenica contro il Cesena sarà una partita molto molto molto importante e dovremo affrontarla allo stesso modo in cui abbiamo affrontato le ultime due: se giochiamo così, con lo spirito che abbiamo messo in campo soprattutto contro l’Inter, faremo sicuramente bene».

La sconfitta contro i nerazzurri è l’emblema di tutta una stagione?
«Credo proprio di sì: è l’emblema di un’annata in cui subisci il primo tiro e gli altri ti fanno gol. Abbiamo sbagliato tante volte anche noi e saremo degli ipocriti se non lo ammettessimo, ma certamente non dobbiamo cancellare dalla mente l’alibi di una stagione storta. Bisogna sempre ripartire come dice il nostro allenatore, bisogna guardare alla partita successiva convinti di potercela fare. Dipende soltanto da noi e spetta a noi raddrizzare la situazione».

Raddrizzarla al più presto, già domenica all’ora di pranzo. Le vostre qualità sono ben diverse da quelle dei romagnoli di Ficcadenti innanzitutto, e pure da quelle delle altre concorrenti per la salvezza.
«Io non è che guardi tanto le altre squadre, guardo soltanto a noi: per i valori che abbiamo non siamo da quarto, quinto o sesto posto ma nemmeno possiamo stare nella parte destra della classifica».

A tal proposito, come si è calata la squadra in questa realtà che non le appartiene?
«Per nostra fortuna lo spogliatoio è sempre rimasto unito e compatto, tra compagni ci vogliamo tutti bene. E su questo dobbiamo far forza per tirarci fuori da questa circostanza negativa».

Il tifosi vi staranno vicino ancora una volta: l’applauso al triplice fischio di Samp-Inter è l’ennesima dimostrazione dell’indole unica e inimitabile del pubblico doriano.
«Questo i sampdoriani l’han sempre fatto: anche qualche giornata fa, anche quando siamo incappati in alcune brutte prestazioni, non c’è stato nulla di violento o di pesante nei nostri confronti. E per questo li ringrazierò sempre. Quando fai prestazioni di cuore, carattere, determinazione, anche se perdi 2-0 e malgrado una classifica non brillantissima, tutto lo stadio applaude, come accaduto domenica sera. La gente, i nostri tifosi non pretendono la luna ma solo il massimo».

Cosa ti senti dire loro, da leader e bandiera, in vista di domenica?
«Non credo ci sia bisogno di appelli e sono convinto che loro faranno il loro dovere. La palla, in campo, passa a noi: dobbiamo dare il massimo e ancora di più».

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